Amir Naderi

registaregista Amir Naderi Nome Amir Naderi
Data nascita 15/08/1946 Abadan, Iran
Segno zodiacale Leone
Biografia Amir Naderi
Regista, fotografo per giornali e per il cinema dal 1346 (1967-68) al 1350 (1971-72), direttore della fotografia, sceneggiatore in collaborazione con Kiyârostami. In America ha insegnato alla School of Visual Arts. (2000, 2001).Figura chiave del cinema iraniano precedente il 1979, Amir Naderi, rimasto orfano in tenera età, ha trascorso l’infanzia e gran parte dell’adolescenza per strada, cercando di sopravvivere con i mestieri più disparati, dal lustrascarpe al venditore di ghiaccio, esperienze spesso rievocate nei suoi film. Dopo essersi trasferito a Teheran, Naderi comincia a lavorare come fotografo. È un momento felice per il cinema iraniano che comincia ad essere conosciuto internazionalmente – Abbas Kiyârostami, Parviz Kimiavi, Sohrab Shahid Saless iniziano le loro prime opere.Nel 1971 Naderi gira il suo primo lungometraggio Khodahafez rafiq (Addio amico), un noir come il film seguente, Tangnâ (Vicolo cieco) del 1973 ma è con Tangsir, sempre del 1973, selezionato per il festival del cinema di Nuova Delhi nel 1974, che Naderi emerge all’attenzione del pubblico e della critica. Ponte tra cinema iraniano pre e post-rivoluzionario, il cinema del "periodo iraniano" di Naderi è caratterizzato da due fasi diverse. Nella prima, con Khodahafez rafiq (Addio amico) fino a Sâzdahani (L’armonica) (1973-74) segue un realismo duro e tagliente animato da una disperazione amara e senza scampo. La seconda, da Entezâr (L’attesa) fino a Âb, Bâd, Khâk (Acqua, vento sabbia) è tutta percorsa dalla speranza nel futuro e Naderi si allontana dal cinema narrativo riducendo dialoghi e musica al minimo a vantaggio dell’immagine. Naderi è influenzato da Antonioni di L’avventura e Il grido, Godard, Renoir, Cartier-Bresson e dai pittori impressionisti di cui rielabora i modelli per arrivare a un linguaggio compatibile con la cultura nazionale iraniana, un cinema anti-narrativo dove immagini e suoni sostengono tutto l’impianto del film in una nuova forma espressiva.Dopo oltre undici film nel suo paese natale, nel 1986 Naderi si trasferisce a New York, dove già nel 1976 aveva girato Shakte Iran (Made in Iran) e qui inizia la "New York Trilogy" con Manhattan in cifre (1993), A.B.C. Manhattan (presentato nella sezione Un certain regard al Festival del Cinema di Cannes 1997), e Marathon, terzo film conclusivo."Dovevo tagliare i ponti. Me ne sono andato non per motivi politici ma per una scommessa personale; volevo compiere questo viaggio, cambiare la mia vita, correre tutti i rischi possibili e farcela nella "big city"" (Amir Naderi).

Filmografia


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